Dal 1.088, data convenzionalmente scelta da una commissione presieduta da Giosuè Carducci, la storia di Bologna si intreccia profondamente con la sua Università. La rinomata Alma Mater Studiorum bolognese, che ogni anno richiama oltre 100.000 studenti da tutto il mondo, vanta una presenza secolare nel cuore della città: splendidi edifici, luoghi suggestivi e curiosità da conoscere.
Si parte delle origini dello Studio bolognese, quando ancora gli studenti si radunavano spontaneamente e sotto i portici per studiare il Diritto romano, nelle sue numerose Glosse. E proprio le Tombe dei Glossatori, i primi celebri studiosi e docenti, si ergono in alcune piazze cittadine con le loro forme uniche. Con il passare dei secoli e per volontà papale, l’università ebbe una sede unica nell’affascinante Palazzo dell’Archiginnasio: due scale diverse portavano gli studenti Giuristi e gli studenti Artisti alle loro rispettive sale studio, diventate ora la Sala dello Stabat Mater e la Biblioteca Comunale. Al primo piano si trova anche il celebre Teatro Anatomico, la vecchia sala di medicina anatomica interamente realizzata in legno, decorata da busti di Dottori e dalle impressionanti statue degli Spellati.
Nella vicina Basilica di San Petronio ci sorprende la presenza di una meridiana nella pavimentazione: è la più lunga meridiana del mondo (in luogo chiuso) e corrisponde esattamente alla seicentomillesima parte del meridiano terrestre. La luce del sole entra dal foro posto a 27 metri di altezza per segnare il trascorrere dei giorni e delle stagioni. Lo strumento scientifico, all’interno del luogo religioso per eccellenza, ben rappresenta lo spirito di convivenza tra scienza e fede a Bologna. Dal XIX secolo il quartiere universitario si snoda lungo le vie Belle Arti e Zamboni, lungo la quale sorge Palazzo Poggi, scelto nel 1802 da Napoleone come nuova sede della moderna Università di Bologna. Al suo interno, tra dipinti murali che rappresentano una «opera totale» nella quale trovano espressione le idee e la cultura del committente Giovanni Poggi (1493-1556)., ha sede il Museo di Palazzo Poggi, la cui specificità consiste nell’essere la ricomposizione dei laboratori e delle collezioni dell’antico Istituto delle Scienze, fondato da Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730), che proprio in queste stesse stanze operò dal 1711 al 1799. Diverse le collezioni, a carattere scientifico, medico e naturale; imperdibile una visita alla Torre della Specola, costruita ai primi del Settecento per ospitare la Specola dell’Istituto delle Scienze e gli strumenti utilizzati dagli astronimi per le loro osservazioni e i loro studi. Alla fine una scala a chiocciola regala con un’eccezionale vista panoramica sulla città.
Attigua si trova la splendida Biblioteca Universitaria, con oltre 1,3 milioni di documenti. Aperta al pubblico nel 1756, la Biblioteca è nata da successive donazioni, prima fquella di Luigi Ferdinando Marsili all’Istituto di Scienze nel 1712, seguita dalla donazione dello scienzato Ulisse Aldrovandi e ultima Infine altra, grande, donazione (25.000 volumi) venne fatta da papa Benedetto XIV nel 1755. La suggestiva Aula Magna ha un aspetto quasi “basilicale” grazie alla volta sostenuta da colonne ed è arredata con sontuose scaffalature settecentesche in noce massiccio, con rifiniture in radica.
Proprio questa stanza è stata utilizzata dal regista E. Olmi nel film “I Cento Chiodi”.